domenica 20 marzo 2011

Le ipocrisie del calcio italiano Ep.1 : Mercenari miliardari.


Buongiorno a tutti. Chi segue il calcio da un po' di tempo con spirito critico, più che da tifoso, sicuramente negli anni non potrà aver fatto a meno di constatare quanto questo appassionante mondo si porti appresso una serie infinita di ipocrisie, falsità, che cavalcano l'ignoranza, il populismo, la stupidità del 90% di coloro che si definiscono tifosi, di ogni fascia sociale e di età.

Ciclicamente vediamo tornare alla ribalta argomenti come l'eccessivo stipendio dei calciatori, rispetto ai tanto strumentalizzati operai, la piaga della violenza negli stadi, le difficoltà tecniche delle nostre squadre in Europa, così come quelle dalla nazionale, fino ad arrivare agli stadi, alla mancanza di appeal del nostro campionato, e via discorrendo.

Eppure, negli ultimi 20 anni non ricordo UNA sola modifica strutturale al nostro calcio in grado di risolvere questi "problemi" (più avanti spiegherò il perchè delle virgolette). Sempre parole, proposte, intenzioni, prese di posizione e condanne, ma mai un atto vero che potesse modificare una situazione ferma agli anni 80.

giovedì 17 marzo 2011

Eto'o - Ibra : 50 milioni di differenza spiegati in un'azione.

Photocredit notizie.it.msn.com

Dopo la grande impresa nerazzurra a Monaco, il presidente Moratti ha confermato "istituzionalmente" quello che ormai era ben noto ed assodato per tutti coloro che seguano un pochino di calcio: lo scambio Ibra-Eto'o è stato probabilmente il miglior affare della storia del calcio, ovviamente da parte nerazzurra.
E come se non bastasse, il Barça, all'epoca, sborso cinquanta milioni cash per colmare la presunta differenza fra i due. Che effettivamente c'è, e probabilmente la forbice che è stata pagata è simile alla realtà.

L'unico problema è che il conguaglio l'avrebbe dovuto versare Moratti, non Laporta, come in realtà è accaduto.

Martedì sera, infatti, ho avuto la chiara e netta spiegazione del perchè Eto'o è un giocatore vincente, in ogni campionato, in ogni competizione internazionale, mentre Ibra è e sarà (difficile cambi a 29 anni) sempre relegato ai margini delle competizioni internazionali.

E badate bene, non mi riferisco al goal di Eto'o, bello, importante, forse in fuorigioco, ma all'azione che ha portato al goal decisivo, quello di Goran Pandev.

domenica 13 marzo 2011

Wenger, il Mazzarri d'Inghilterra.

Photocredit calciomania.eu

Da anni tutti noi parliamo dell'Arsenal dei giovani, l'Arsenal spettacolo, l'Arsenal di Wenger che gioca alla grande, ma non vince niente.
E questo è un assunto: come disse Gattuso qualche anno fa, hai voglia a fare meraviglie in campo, ma se non vinci per sei anni, in Italia non ti chiamano nemmeno in serie C.

Un punto fermo al pari di altri due fondamentali, tanto cari a chi soffre di un'inguaribile esterofilia: in Inghilterra c'è una cultura sportiva che noi manco ci sognamo, Wenger è un signore, un gentleman.

Tutto smentito nell'arco di un giorno, quello successivo a Barcellona-Arsenal, nel quale tutte le famose teorie sulla cultura inglese, sulla visione del calcio differente d'oltremanica e sulla signorilità, e l'aplomb, del tecnico francese, si sono dissolte come sale nell'acqua, travolte dall'ondata di strali e accuse lanciate da tutto l'entourage dei Gunners nei confronti dell'arbitro Busacca.

Che, chiariamo subito, di certo ha sbagliato ad espellere Van Persie, per quel motivo, in quella partita, su quel palcoscenico, ma che nemmeno il nostro peggior Mazzarri avrebbe potuto identificare come responsabile unico della sconfitta dell'Arsenal.

giovedì 10 marzo 2011

Suonala ancora Ibra.

"Oh ricordati, sono venuto qui per vincere, e quest'anno vinciamo tutto."

Silenzio.

Perchè se lo "Zero tituli" di Mourinho è sempre lì, pronto, come una spada di Damocle che gli pende sulla testa, l'infelice (ad oggi) proclama dello svedese è di certo il più ricordato, rinfacciato, citato, dalle 22.50 di ieri sera.

Tottenham-Milan 0-0, Ibra ancora a secco, rossoneri a casa.
E giù a sfottere il gigante (ovviamente via web, io non lo farei mai di presenza), che onestamente, però, qualche motivo per subire le prese in giro degli avversari, l'ha dato sempre.

Negli ultimi 10 anni Ibra ha avuto una sola ossessione: la Champions. Alla Juve, all'Inter, al Barça e ora al Milan. Risultato? Nove campionati (o giù di lì, ho perso il conto) vinti di fila, zero coppe internazionali. E con l'aggravante degli ultimi due anni: giocare nella squadra campione d'Europa l'anno prima o l'anno dopo il suo arrivo.

E di chi è la colpa? In gran parte sua. Non certo perchè porti sfiga (forse), ma per la sua atavica impalpabilità non appena varca i confini nazionali della squadra in cui gioca. Leone in patria, ma in Europa?

mercoledì 9 marzo 2011

Fucking Bastard Italians


Pugni, calci e gomitate. E la partita? "Chissene" risponderebbe capitan Futuro, che in quanto a classe ed educazione, evidentemente, non ha nulla da invidiare a capitan Passato, di certo non un lord inglese quando si tratta di esternare sentimenti di contrarietà rispetto ciò che sta succedendo.

Evidentemente requisito indispensabile per portare al braccio la fascia di capitano della Roma, è il non saper perdere, l'isteria quando l'arbitro sbaglia nei tuoi confronti, e l'avere mani e piedi molto lunghe, non appena l'avversario di turno ti capita a tiro.

Ma se il Pupone è diventato famoso per le sue passeggiate sugli avversari, per qualche manata, e per il famoso sputo a Poulsen, il suo degno erede si sta specializzando nei colpi "Ninja", quelli cioè invisibili ad occhio nudo, ma che non sfuggono mai all'obiettivo delle telecamere (strano, in Champions ci sono telecamere?).

lunedì 7 marzo 2011

L'Inter faccia il salto di qualità, o lo scudetto è dei cugini.

Photocredit sportive.it
"Non esiiiiiiistono i milanesi", urlava Ficarra a Picone, esasperato dal suo continuo paragone fra siciliani e meneghini. "Sono un'invenzione, una leggenda metropolitana", incalzava. Eppure a Napoli si sono accorti della presenza dei milanesi negli ultimi sette giorni, dopo aver subito una sonora sconfitta senza attenuanti a San Siro, ed aver visto il distacco dalla capolista Milan(ese) allargarsi da 3 a 8 punti, probabilmente irrecuperabili, visto il ritmo che stanno tenendo la prima in classifica, e la sua vice, l'Inter.

mercoledì 2 marzo 2011

Complimenti Rosella, gran bel mercato...

Photocredit sportivamentemanontroppo.wordpress.com

Quando uno è competente, non c'è niente da fare, lo dimostra sempre.
Se poi ci si aggiunge la creatività alla competenza, ecco che viene fuori la genialità.

E qual più fulgido esempio di genialità sportiva può esser rappresentato, se non la Rosella giallorossa, figlia di cotanto padre, che ha messo a segno la campagna acquisti più importante, roboante, e soprattutto qualitativamente elevata che si potesse pensare (probabilmente con l'indispensabile aiuto dello stratega Ranieri).

Ricapitoliamo: ad inizio del campionato 2009/2010 la Roma va male, perde le prime due partite, Spalletti viene accantonato, e arriva il testaccino Ranieri.
Quest'ultimo mette mano alla difesa, la rende inespugnabile, e comincia a inanellare punti su punti, tornando in poco tempo in zona scudetto.
Photocredit sportive.it

A Gennaio, ecco il primo capolavoro di mercato: con la Roma che gioca bene, vince, segna, Ranieri chiede una punta di peso, per cambiare modulo (ma perchè?) e poter così passare al suo amato 4-4-2. Arriva Luca Toni (l'ultimo Luca Toni eh, non quello di Fiorentina e Palermo), gioca qualche partita, segna qualche goal dinoccolato dei suoi, ma poi ci si rende conto che la Roma giocava meglio prima, con Totti unica punta. Ma va !?

martedì 1 marzo 2011

I corsi per agenti di calciatori: NON FATELI.

Photocredit FIGC.it

In questi giorni, girando per il web, continuo a vedere un proliferare di corsi per agenti di calciatori, dai prezzi più svariati, che promettono di dare la formazione necessaria per superare il prossimo, eventuale, esame che verrà indetto dalla FIGC.

Bene, ho una notizia da darvi: al 99% non ci sarà NESSUN esame FIGC, nè a Marzo (già confermata la non indizione dell'esame), nè, al 99% appunto, a Settembre.
E' vero che c'è sempre l'1% di possibilità che a Settembre venga indetta una nuova sessione d'esame, ma se avrete la pazienza di seguirmi, vi spiegherò perchè, nel peggiore dei casi, rischiate di buttare i vostri soldi dalla finestra.

Ma che fine ha fatto Milan-Napoli?


Photocredit salvatoresiviero.com

"Protesterò formalmente con Sky.
Una settimana a parlare di Napoli, di Milan, di scudetto, di Van Basten e Maradona, di prova di maturità e dell'Inter che spera nel pareggio...e mandano in onda la replica di Chievo-Napoli?

Partenopei senza Lavezzi, completamente fuori dalla partita dal primo all'ultimo minuto, dominati, con un Hamsik a dir poco assente, e senza lo straccio di un tiro in porta.

L'unica cosa strana era la maglietta del Chievo: ma non erano gialloblu?"


Ore 7.00, durante la colazione do un'occhiata ai titoli dei giornali sportivi.

La mia attenzione si concentra su un "Furia Napoli" del CorSport, che evidentemente non può riferisi ad una prestazione dominante dei partenopei. Mah. Accendo la TV, ovviamente su Sky Sport 24 e fra i titoli sento parlare di un "Mazzarri furioso". Decido allora di approfondire e scopro che Mazzarri non è furioso perchè la sua squadra si è sciolta in modo indecente proprio nella partita più importante dell'anno, nè per il fatto che si è dimostrata palesemente Lavezzi-dipendente, nè tantomeno perchè Hamsik ha fornito l'ennesima pessima prova invece di vestire i panni del leader; il Napoli è infuriato per il rigore fischiato ad Aronica.

Chi mi conosce sa che ho sempre difeso Mazzarri, e mentre tutti lo definiscono antipatico e lagnone, a me è sempre sembrato che parlasse di cose concrete, senza mai esagerare nelle recriminazioni. Ma oggi è davvero indifendibile. Perchè attaccarsi ad un rigore netto, per giustificare una sconfitta subita senza mai tirare in porta, risulta quantomeno puerile.

lunedì 28 febbraio 2011

Maurizio Zamparini e l'arte di distruggere un giocattolo.

Photocredit ecodellosport.it

E' vero. E' assolutamente vero che dopo un 7-0 in casa, il minimo che ci si aspetti dall'allenatore siano le dimissioni immediate (a meno che non sei primo e le hai vinte tutte, ma non è questo il caso). Ed è anche vero che, nel caso specifico, la cosa migliore sarebbe quella di respingerle.

Ma purtroppo stiamo parlando di Maurizio Zamparini.

L'unico uomo al mondo in grado di fare e disfare con la stessa abilità, di creare dei giocattoli fantastici, salvo poi distruggerli a colpi di mazza in men che non si dica.

Perchè diciamocelo, una corazzata come l'Inter, quanto potrebbe durare psicologicamente se per tre mesi di fila Moratti lanciasse strali suoi giornali contro Leonardo, salvo poi definirlo "il miglior allenatore che abbia mai avuto"?

Ma se è il migliore, come è possibile che venisse dipinto ad ogni sconfitta (o anche pareggio) come la radice di tutti i mali?
La delegittimazione dell'allenatore, che di solito coincide con l'inizio della fine, è il primo, distruttivo, risultato.

E ancora: come è possibile che Zamparini abbia messo a disposizione di Rossi una 12 giocatori forti, sì, ma che di certo non possono definirsi degli scafati esperti di serie A ? Munoz, Nocerino, Pastore, Ilicic, elementi fondamentali dello scacchiere rosanero, sono alla prima o seconda stagione in serie A, ed il più anziano è il centrocampista campano, addirittura 25enne.